Tornando alla mia condizione di trentenneancoraacasaconigenitori, situazione che fa alzare non pochi sopraccigli inorriditi, vorrei riportare alcune semplici osservazioni che possono forse alleviare il senso di colpa di questa triste categoria.
Io penso che restare a casa con i genitori sia una corretta scelta ecologista: se non vi sono motivi stringenti (matrimoni, convivenze, pessimo rapporto con i genitori), una persona che rimane nella casa paterna, non produrrà un'aggiuntiva quantità di spazzatura (in casa circolerà un solo giornale, si userà la stessa bottiglia di acqua o di latte, ecc.); inoltre consumerà meno energia (la stessa lampadina permetterà al padre di leggere il suddetto giornale, mentre il figlio fa altro, ed entrambi saranno riscaldati dallo stesso termosifone); risparmerà nell'utilizzo dell'automobile, dividendola con il resto della famiglia (lo so, questa è la motivazione più debole, visto che in Italia una famiglia di quattro persone ha per lo meno quattro auto, più moto, triciclo e monopattino!); il suo "sacrificio" farà aumentare il numero delle case disponibili in favore delle altre famiglie, o dei poveri studenti fuori sede, costretti a prendere in subaffitto anche le vasche da bagno!
Di fronte a questi innegabili vantaggi per la società tutta, che senso ha voler dimostrare la propria raggiunta indipendenza con una scelta così egoista come andare a vivere da soli?
Dovrebbero addirittura riconoscere il nostro impegno ecologista con opportune agevolazioni fiscali, che diano finalmente il giusto riconoscimento a questi eroi misconosciuti dell'universo ambientalista!
Io penso che restare a casa con i genitori sia una corretta scelta ecologista: se non vi sono motivi stringenti (matrimoni, convivenze, pessimo rapporto con i genitori), una persona che rimane nella casa paterna, non produrrà un'aggiuntiva quantità di spazzatura (in casa circolerà un solo giornale, si userà la stessa bottiglia di acqua o di latte, ecc.); inoltre consumerà meno energia (la stessa lampadina permetterà al padre di leggere il suddetto giornale, mentre il figlio fa altro, ed entrambi saranno riscaldati dallo stesso termosifone); risparmerà nell'utilizzo dell'automobile, dividendola con il resto della famiglia (lo so, questa è la motivazione più debole, visto che in Italia una famiglia di quattro persone ha per lo meno quattro auto, più moto, triciclo e monopattino!); il suo "sacrificio" farà aumentare il numero delle case disponibili in favore delle altre famiglie, o dei poveri studenti fuori sede, costretti a prendere in subaffitto anche le vasche da bagno!
Di fronte a questi innegabili vantaggi per la società tutta, che senso ha voler dimostrare la propria raggiunta indipendenza con una scelta così egoista come andare a vivere da soli?
Dovrebbero addirittura riconoscere il nostro impegno ecologista con opportune agevolazioni fiscali, che diano finalmente il giusto riconoscimento a questi eroi misconosciuti dell'universo ambientalista!

